Mannelli rapito dall'Isis
Da quando Leonardo Mannelli, pilastro della squadra ROSSO-BLU', per lavoro si reca diverse volte all'anno in TURCHIA i compagni di squdra nell'ultimo periodo hanno sempre il timore che arrivi una chiamata dall'ambasciata italiana in TURCHIA con cattive notizie. Quello che PATRON Coli non sapeva era che il numero 18 della sua rosa era sotto osservazione da parte di una squadra molto particolare FC ISIS UNITED. Il nome della squadra è abbastanza esplicito e si capisce subito la gravità di quello che è accudoto al povero Leonardo. A Ottobre il ragazzo si reca a ISTANBUL ma all'aereporto ad aspettarlo non ci sono i clienti con cui aveva appuntamento ma una macchina nera con vetri oscurati che senza mezze misure lo preleva e lo porta presso un centro sportivo al confine con L'IRAQ. Mannelli impaurito pensa subito al peggio però appena sceso dalla macchina capisce che forse non c'è da preoccuparsi. Al suo arrivo viene accolto da un gruppo di TERRORISTI con il volto coperto che inneggiano il suo nome con in mano la maglia nera nuermo 18 dell' FC ISIS UNITED. Mannelli doveva diventare la punta di dimanate della squadra guidata dalla temibile organizzazione terroristica ISLAMICA, quello che però non sapeva il CALIFFO a capo dell'ISIS erano le NUMEROSE ESIGENZE che Leonardo ha nella sua vita quotidiana. Il campo dell' FC ISIS non era di gradimento per il ragazzo fiorentino, gli spogliatoi non soddisfavano le aspettative di MANNELLI, il campo era pieno di buche e troppo sabbioso e soprattuto in IRAQ non c'era il ristorante preferito dal centrocampista ROSSO- BLU' ovvero il BITO e questo forse era il problema più grosso. Tutte queste polemiche alzate dal ragazzo verso il califfato islamico hanno portato i terroristi a rilasciarlo dopo appena 10 giorni e a rispedirlo a signa presso gli uffici di Patron Coli che è stato ben contento di riabbracciare il suo giocatore. Tutto è bene quel che finisce bene.
461 Letture ·
|
|